1 Porta del Carmine, eretta nel 1484 dal re Ferdinando d’Aragona, la quale fu tolta dalla Via del Lavinaro, in ove l’eresse Carlo I d’Angiò.
2 Torrion del Carmine, ridotto in castello nel 1648 a’ tempi del viceré de Guevara.
3 Chiesa e convento di Santa Maria di Monte Carmelo, volgarmente nominata del Carmine, fondata nel 1217 dalla pietà de’ napolitani. Era qui una piccola cappella con conventino detto Santa Maria della Bruna, e nel 1269 furono ampliati a spese di Margherita, madre di Corradino; a qual fine fu donato da Carlo I a’ frati carmelitani un grande spazio detto Muricino. All’entrar del convento vedesi la statua pedestre di quest’imperadrice, tolta dalla Cappella di Santa Croce.
4 Piazza d’armi del castello, fatta nel 1662 dal viceré Conte di Pegnoranda, che separò il convento del Carmine dal torrione aragonese, già ridotto in castello.
5 Chiesa di Santa Caterina Martire, fondata dall’arte de’ coriari, a cui sta contigua la parrocchia di questa regione, stabilita dal cardinal Gesualdo.
6 Qui fu l’antica porta detta della Conceria, la quale a’ tempi di Carlo III Cattolico di Borbone fu tolta.
7 Regione nominata ’l Lavinaro: per questo luogo ne’ tempi antichissimi discorrevano le lave delle acque discendenti dalla città. Nella strada vi sono due chiesette, una detta San Matteo, l’altra Sant’Alesio.
8 Foro Magno, da’ volgari detto ’l Mercato. Questa gran piazza e sue adiacenze ne’ tempi antichissimi fu mare. Ne’ tempi appresso resa piaggia fuori dalla città, fu da Carlo I ridotta dentro le mura colla sua sopr’additata ampliazione.
9 Regia chiesa e ritiro di povere figliuole di Santa Maria del Carminello.
10 Fontana eretta ne’ tempi del viceré Conte di Ognatte.
11 Fontana eretta ne’ tempi medesimi a comodo pubblico.
12 Cappella di Santa Croce, eretta nel 1331 da Domenico di Persio nel luogo là dove furon decapitati Corradino Stouffen Svevo e Federico d’Asburgh d’Austria.
13 Quartiere de’ Coriari; in questa via e vichi son le arti grande e piccola di acconciar pelli.
14 Chiesa di Sant’Eligio, da’ volgari detto Sant’Aloja; fu fondata a’ tempi di Carlo I da tre suoi famigliari Giovanni Dottun, Guglielmo Borgognone e Giovanni Lions. Nell’anno 1546 dal viceré di Toledo vi furon trasferite le figliuole di Santa Caterina de’ Trinettari. Nel 1573 vi fu stabilito un ospedale per le povere donne e fu annesso al conservatorio erettovi, e ne’ tempi appresso fuvi introdotto un pubblico banco di ragione.
15 Strada della Zabattaria; qui sono due chiese, la prima dedicata a Santa Maria dell’Avvocata, ed avea un ospedale per li pellegrini che venivano dal Santo Sepolcro; e l’altra dedicata a San Giovanni Battista, eretta nel 1336, ed è commenda della religione gerosolimitana.
16 Piedestilo sopra cui testa greca, per antica tradizione creduta di Partenope, che ampliò la prima volta Falero dandole ’l suo nome.
17 Porta antica della città eretta a’ tempi di Carlo I Angioino.
18 Due vie, una che porta alla Scalesia (qui è l’arte de’ scopari), e l’altra detta Robertina, perché fatta a’ tempi di Roberto (qui è l’arte de’ zoccolari e tornieri).
19 Via nominata de’ Giupponari.
20 Via che fu detta degli Armieri.
22 Piazza e via della Loggia de’ Genovesi.
23 Fontana eretta nel 1578 a spese del pubblico.
24 Chiesa dedicata a Santa Maria delle Grazie, eretta nel 1526 dalla comunità de’ pescivendoli.
25 Port’antica detta della Pietra del Pesce.
27 Vichi che dan l’adito al quartier degl’argentieri, orefici e giojellieri.
28 Via detta Piazza Larga; in questa vi è l’arte de’ berrettari.
29 Qui era l’antica Porta de’ Caputi, indi dopo l’ultima ampliazione della città fu trasportata presso alla piccola chiesa di San Giovanni, per cui oggi dicesi Porta San Giovanni.
30 Chiesa di San Giovanni, eretta da’ complatearj; ne’ tempi antichi fu chiesa della nazion fiorentina, e fu ceduta a’ complatearj allorché la nazione ottenne il luogo presso Strada Toledo.
31 Via de’ Tre Cannoli, per la fontana con tre tubi che vi si osserva, da’ quali discorre l’acqua derivata dal pozzo di San Pietro Martire.
34 Via vicinale in ove èvvi un pozzo d’acqua derivata da quello di San Pietro Martire.
35 Chiesa e convento di San Pietro Martire, fondata nel 1224. Questo luogo ne’ tempi antichi fu piaggia di mare, e nominavasi le Calcare; fu conceduto da Carlo I d’Angiò a’ frati di san Domenico per edificarvi ’l pio luogo.
36 Chiostro del convento, in ove pozzo d’acqua lentamente corrente che dicesi di San Pietro Martire. Queste acque son parte del fiume Sebeto, che in quest’antichissima piaggia discorreva, là ove maturavansi i lini infino a’ tempi di Carlo I, che ne difinise l’esercizio; e la region denominavasi Fusarello ed Acquaro.
37 Via de’ Lanzieri.
38 Chiesa di Sant’Anna.
40 Strade aperte a’ tempi del viceré Olivares; qui è l’arte de’ ferrari.
41 Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo, eretta dalla comunità de’ marinari.
42 Strada nominata del Majo di Porto; in questo luogo ne’ tempi antichi festeggiavasi ’l dì primo maggio con apparato di fiori e coll’ergere una lunga trave, in cima alla quale appiccavansi diversi premj per coloro che a forza di braccia l’ascendevano.
43 Piazza di Porto; in questo luogo ne’ tempi antichi terminava il Porto di Mezzo della città, che ne’ tempi bassi vi si osservava.
44 Edificio pubblico presso al Molo Piccolo per la conservazion delle farine che vengono di fuora.
45 Vico che termina nella port’antica de’ Greci, indi fu detta dell’Olivo, ed in oggi del Mandracchio. Al difuora di quest’antica porta e nelle vie appresso vi è l’arte de’ venditori d’abiti vecchi, d’altrove qui trasportati, e denominavansi dell’arte de’ spogliamorti.
46 Fontana perenne del Gufo, e volgarmente Coccovaja. Fu eretta nel 1545 a’ tempi del viceré de Toledo a comodo pubblico.
47 Quartiere de’ costruttori delle corde di minugia, o sia di budelli, ed al di là dicesi il Fondaco del Cetrangolo.
48 Strada dell’Olmo. Qui ne’ tempi antichi eranvi i mercatanti di tele della città d’Olmo; in oggi vi sono le arti de’ spadari, de’ venditori di bambagia ed altre merci.
49 Chiesa e conservatorio di povere figliuole, detto Visita Poveri. In questo luogo eranvi ne’ tempi bassi la Regia Dogana, che poi eretta più avanti dov’era l’arsenale antico; del luogo rimasto, parte fu conceduto a’ diversi concittadini, e sopra l’altra parte fuvi eretto nel 1604 dalla pietà de’ napolitani l’avvisato edificio.
50 Via che porta alla Regia Dogana.
51 Porta nominata de’ Pulci, presso alla quale èvvi la cappella di Santa Barbara.
52 Chiesa di San Nicolò di Bari, eretta a regie spese nel 1527 dal viceré di Toledo; nella fondazione vi si coordinò un ospedale, in cui servì per molto tempo Maria Francesca Longo, fondatrice dell’Ospedale degl’Incurabili.
53 Regia Dogana, fondata nel luogo dell’antico arsenale nel 1578 dal viceré Mondejar, a’ tempi di Filippo II.
54 Fontana d’acqua perenne eretta dalla Regia Camera a comodo pubblico.
55 Antichi magazini de’ mercatanti, in oggi parte del Fondaco del Tabbacco.
56 Porta dell’Antico Arsenale, in ove osservansi le armi aragonesi; la via che segue dicesi della Dogana del Sale.
57 Piazza Francese, e fontana a comodo pubblico.
58 Gran Guardia di Cavalleria.
60 Gran Guardia del Molo; la strada che segue dicesi d’Olivares, fatta da questo viceré nel 1595.
61 Chiesa di Santa Maria del Piliero, eretta dalla comunità de’ marinari.
62 Via del Piliero, che rinserra il nuovo molo.
63 Strada, edificj e braccio nuovi del Molo, fondati da Carlo III Cattolico di Borbone negl’anni 1748 per ampliare ’l luogo, dividere ’l Molo Piccolo dal Nuovo, e render il molo adatto alla città ed al commerzio.
64 Dogana della Calce, che vien da Vico Equenze.
65 Castello Nuovo, edificato da Carlo I nel 1283, là ove fuvi la chiesa e convento di de’ francescani di Santa Maria del Palazzo.
66 Secondo recinto ampliato da Alfonzo I d’Aragona; e perché nel 1546 fu rovinato da incendio, dal viceré di Toledo venne riedificato ed ampliato.
67 Ultima ristorazione ed ampliazione di Carlo III Cattolico di Borbone per difesa della darsena e del molo. In questo castello vi è la real parrocchia dedicata a Santa Barbara.
68 L’altro braccio che cinge ’l Molo Grande; questo per una parte fu edificato da Carlo I nel 1301, indi accresciuto da Carlo II suo figliuolo.
69 Ampliazione di Alfonzo I d’Aragona.
70 Ultima ampliazione e fortificazioni fondate ed erette da Carlo III Cattolico di Borbone dagl’anni 1740 in avanti.
71 Gran fanale d’opera laterizia detto la Lanterna del Molo, eretto nel 1559 dal viceré d’Alcalà.
72 Porta della Darsena; indi nuova falsabraca del Castello Nuovo.
73 Rua o sia Strada Catalana; qui è l’arte de’ venditori di quadri ordinarj, e qui èvvi la chiesa parrocchiale di Santa Maria della Coronatella per questa regione della città.
74 Quartiere dell’arte de’ ramari.
75 Quartiere dell’arte de’ baullari.
76 La Piazzetta.
77 Chiesa e conservatorio di Santa Maria del Buon Camino con piazzetta avanti d’essa.
79 Via di San Bartolomeo. Qui era l’antico teatro dei spettacoli scenici eretto a spese regie; e la parte che al regio erario si apparteneva fu nel 1583 donata da Filippo II all’Ospedale degl’Incurabili.
80 Chiesa di Santa Maria di Monserrato, servita da’ benedettini spagnuoli.
81 Fontana nominata Medina, eretta nel 1549 ad ornato della città in ove leggonsi spiritose scrizioni. Al lato della medesima, cioè nel finir della Strada San Giacomo, fu da Giovanna eretta la Porta Petruccio, che stava presso San Giuseppe; fu indi nuovamente tolta e trasportata vicino a Santa Maria a Cappella, oggi detta Porta di Chiaja.
82 Strada nominata delle Corregge, ampliata da Carlo I d’Angiò. Nel 1559 fu ridotta nella forma che si vede dal viceré de Rivera seniore, per cui si disse Strada Rivera, in oggi dicesi Strada Castello.
83 Chiesa della Pietà de’ Torchini e seminario de’ poveri figliuoli in ove apprendono la libera arte della musica. Fu fondata nel 1592 dalla pietà de’ napolitani.
84 Chiesa di Santa Maria Coronata. Qui furono i tribunali regj eretti dagl’Angioini. Nel 1351, dopo la coronazione di Giovanna, a memoria del fatto fu il tribunale ridotto in chiesa, fondandovi la medesima un ospedale per li poverelli, e diede il tutto alla cura de’ certosini.
85 Chiesa di San Giorgio de’ Genovesi, fondata nel 1587 da quella nazione, la quale nel 1525 avea una cappella, sotto l’infermaria di Santa Maria la Nuova, nominata della Compagnia de’ Battenti.
86 Chiesa e convento, de’ frati osservanti di san Francesco, detti lo Spedaletto; furon fondati nel 1514 da Giovanni Castriota e dedicata a San Gioachino, stabilendovi un ospedale per li gentiluomini poveri. Questo fu dismesso ed il luogo fu conceduto a’ frati, i quali coll’elemosine de’ napolitani lo ridussero in convento.
87 Sedile della Piazza di Porto, qui eretto presso agl’anni 1748.
88 Chiesa di San Giuseppe, eretta nel 1500 dalla comunità de’ falegnami. Poco lungi da questo sito era, ne’ tempi andati, la Porta Petruccio, ed al di là la Torre Mastria, i cui avanzi s’osservano sotto la cucina del convento di Santa Maria la Nuova. A fianco di questa chiesa vi sono i vichi di San Giuseppe, dell’Ospedaletto, de’ Greci ed altri, infino al
89 Vico del Baglivo, in oggi della Coronata.
91 Strada Albina, in oggi di Santa Maria la Nuova.
92 Strada Rivera, in oggi di Monteoliveto.
93 Chiesa, convento ed infermeria, de’ frati osservanti di san Francesco, detti Santa Maria la Nuova, erett’a regie spese nel 1268 nel sito della Torre Mastria da Carlo I d’Angiò, in occasione di essersi eretto Castelnuovo nel luogo là ove essi stavano, sotto il titolo di Santa Maria del Palazzo.
94 Chiesa de’ Santi Giuseppe e Cristofaro, in oggi stabilita in parrocchia in questa regione che prima era annessa colla chiesa di San Giuseppe.
95 Strada di Albina.
96 Chiesa e monasterio di Donnalbina fondati nel 903 da Eufrasia, moglie di Teofilo duca di Napoli.
97 Chiesa di Santa Maria dell’Ajuto eretta circa gl’anni 1636 dalla pietà de’ napolitani nel palazzo della famiglia Albina, onde tutta questa regione si disse Albinese.
98 Piazza in cui è la chiesa del Santissimo Crocifisso, eretta dalla pietà de’ napolitani per sovvenire a’ poverelli inabili. Questa in oggi è addetta alla comunità de’ musici.
99 Pendino di Santa Barbara, nella fin del quale giungea ne’ tempi antichissimi ’l mare, per cui tutta quella parte della città che al di là s’osserva coperta d’edificj è dono del mare stesso.
100 Chiesa di San Demetrio e Bonifacio coll’abitazione de’ religiosi sommaschi, formata dalla casa di Antonio di Penna, che fu eretta nel 1380 dal medesimo, essendo segretario del re Ladislao.
101 Fontana d’acqua perenne, con statua eroica di Carlo II eretta nel 1668 a spese del pubblico.
102 Chiesa di Sant’Anna de’ Lombardi, eretta nel 1581 da quella nazione in questo sito, che anticamente diceasi ’l Giardino del Giojello.
103 Chiesa e monasterio di Santa Maria di Monte Oliveto, fondato nel 1411 da Gurello Origlia, famigliare del re Ladislao, occupando buona parte dell’antico grandissimo giardino nominato Ampuro.
104 Strada che porta al gran Foro Carolino.
105 Strada che porta all’edificio della Conservazion dell’Olio Pubblico.
106 Chiesa e convento della Trinità Reale; fondata nel 1584 nel palazzo di Roberto Sanseverino dalla principessa di Bisignano della casa de’ Rovere. Presso a quest’edificio fuvi la Porta Reale, trasportatavi da Carlo II dalla region di Nilo; in oggi vedesi un monumento piramidale dedicato alla Santissima Concezione.
107 Chiesa di Santa Chiara, monasterio di dame monache e convento di francescani, che la servono. Questa fu anticamente sacra al Santissimo Corpo di Cristo, e fu fondata dal re Roberto Angioino e da Sancia d’Aragona sua moglie; in questa chiesa èvvi ’l sepolcro del mentovato re. Ne’ tempi antichi quivi univasi il Sacro Regio Consiglio a decidere le cause de’ napolitani.
108 Chiesa di Santa Marta, fondata da Margherita, madre del re Ladislao, circa gl’anni 1400. In questo luogo segnato A incominciavano le mura dell’antichissima Palepoli.
109 Via di San Sebastiano. Tutta questa strada addita la distanza antichissima fra Palepoli e Napoli ne’ tempi de’ greci cumani.
110 Vico di San Cosmo e Damiano, in cui giungevano le mura di Palepoli.
111 Chiesa di San Francesco e monasterio di nobili monache, fondati nel 1325 da quelle suore dispensiere delle regie limosine, che Roberto e Sancia diputarono in tempo della fabbrica di Santa Chiara.
112 Vico Celano, in oggi del Pallonetto di Santa Chiara.
113 Chiesetta staurita della famiglia Barile.
114 Casa della Repubblica di Venezia, in ove abitano i suoi residenti.
115 Vico di San Giovanni Maggiore.
116 Vico di San Geronimo.
117 Obelisco dedicato a San Domenico Maggiore. In questo luogo eravi l’antichissima Porta Cumana di Palepoli, che Carlo II nel 1300 trasportò nella Piazza di Santa Chiara, nominandola Porta Reale.
118 Chiesa di San Domenico Maggiore e convento de’ frati domenicani. Qui ne’ tempi antichi fu la chiesa di San Michele, servita da’ basiliani. Nel 1116 fu data a’ benedettini; indi da Carlo II nel 1283 fu fondata la chiesa e convento che si vede per li domenicani. In questo luogo furonvi gli Studi Pubblici stabiliti da Federico II.
119 Banco di ragion pubblica del Santissimo Salvadore.
120 Vico Fontanola, in oggi Mezzocannone.
121 Chiesa parrocchiale della Rotonda, eretta a’ tempi di Costantino. Qui ne’ tempi antichissimi de’ greci attici fu il Tempio di Vesta.
122 Chiesa di San Michele Arcangelo, volgarmente detta Sant’Angelo a Nilo. In quest’edificio vi è la biblioteca pubblica ed ospedale per i poverelli. Questi edificj furon fondati dal cardinal Brancaccio nel luogo là ove Federico ergette le scuole letterarie, per cui fu detto ’l luogo lo Scogliuso.
123 Seggio di Nilo, fondato nel 1476; indi nel 1507 ampliato e terminato.
124 Chiesa di Santa Maria de’ Pignatelli, fondata da questa famiglia.
125 Vico Alessandrino; indi d’Arcobardato; in oggi degli Impisi.
126 Statua giacente del fiume Nilo, che diede ’l nome alla presente regione.
127 Vico che fu detto Scogliuso, in oggi San Marco de’ Tavernari.
128 Chiesa dedicata a Sant’Andrea Apostolo; fu eretta a’ tempi di Costantino. Ella fu conceduta dalla famiglia Carafa alla comunità degl’osti, e volgarmente si nomina San Marco de’ Tavernari.
129 Chiesa e monasterio di Donnaromita, che fu per le donne di Romanja eretta dalla pietà de’ napolitani. Nel 1300 furon ampliati da Beatrice della famiglia degl’Angioini.
130 Chiesa e casa della Congregazione di Monte Vergine, fondate nel 1314 da Bartolomeo di Capoa, nel suo proprio palazzo.
131 Chiesa e scuole regie a uso pubblico nominate San Salvadore; furon fondate da Roberto Carafa e da’ figliuoli di Cesare d’Aponte.
132 Vico di Monterone, in ove chiesetta di Sant’Angelillo. Qui terminava l’antichissima Palepoli, colle sue mura ed al di là fu tutto mare.
133 Chiesa di San Pietro in Vinculis, detto anticamente a Melia; questa dagli eredi di Lucio Scoppa fu ceduta alla comunità degli aromatarj.
134 Chiesa di Santa Margherita, nel 1586 fu ceduta alla nazion tedesca; e più al di là èvvi la chiesetta di Sant’Aspremo, primo vescovo di Napoli.
135 Sant’Onofrio de’ Vecchi, ampliata nel 1606.
136 Chiesetta di San Geronimo de’ Ciechi.
137 Piazza de’ Banchi Nuovi. Ne’ tempi antichissimi erano in questo luogo le carceri della città di Palepoli. In questa piazza èvvi la chiesa de’ Santi Cosmo e Damiano, addetta alla comunità de’ barbieri. Fin presso a questo luogo giungevano le mura di Palepoli.
138 Chiesa abbadiale di San Giovanni Maggiore, una delle 4 parrocchie della città. Ne’ tempi dell’imperador Adriano in questo luogo fu eretto il Tempio di Antinoo; fu distrutto a’ tempi di Costantino e ridotto in basilica di cristiani a spese del medesimo imperadore e di sua figliuola Costanza.
139 Chiesa di San Giovanni Apostolo, fundata da Artusio Pappacoda nel 1415.
140 Piazza di San Giovanni Maggiore. Al termine di essa giungevano le mura di Palepoli.
141 Chiesa di San Geronimo e monasterio di dame, edificato nel 1434 da molte gentildonne napolitane.
142 Vico che porta alla Strada di Mezzocannone; in questo luogo fu anticamente la Porta Licinia, che poi si disse Porta Ventosa.
143 Fontana di Mezzocannone, fatta a’ tempi di Alfonzo II.
144 Luogo in dove ne’ tempi antichissimi fu il fanale del molo di Palepoli.
145 Piazzetta e scaglione avante la Porta di San Giovanni Maggiore, alla fin del quale giungeva il mare; e qui era ne’ tempi antichissimi il Porto di Palepoli.
146 Palazzo che fu regia degl’Angioini, e vi si veggono le reali armi.
147 Antico Seggio di Porto, eretto a’ tempi di Carlo I d’Angiò. Ne’ tempi antichissimi questi luoghi conterminavano ’l già additato porto di Palepoli. Qui appresso ne’ tempi bassi fu ritrovato quel celebre bassorilievo marmoreo d’Orione, dio tutelare de’ naviganti, che decretarono i nobili ascritti a questo sedile e situarlo nel muro in ove s’osserva, e usarne ’l simulacro a simbolo proprio. A quest’antichissimo nume è fama qui eretto fosse ’l suo tempio, in ove offerivano i navigatori i loro voti, ed alle calende di dicembre una navicella. Si è conservata nella plebe marinaresca una material tradizione della figura, sotto la favola di Colapesce; ma in ogni anno in fine dicembre bruciano nel sito una barchetta a memoria di sì antichissima cosa, da esso loro non risaputa.
148 Chiesa di San Pietro a Fusarello, eretta nel 1293 dalla famiglia Proculo. Di poco appresso, insin quasi al mare, ne’ tempi antichi, colle acque del Sebeto che vi percorrevano, si maturavano i lini, per cui dicesi l’Acquaro e Fusarello. Carlo I d’Angiò ne distrusse le mature, trasportandole al di là del Ponte della Maddalena, inverso le Tre Torri, in ove discorrevano le acque del fiumicel Rubeolo. Alfonzo I annientò l’additate mature, ordinandone ’l trasporto nel Lagno d’Agnano.
149 Chiesa di Santa Caterina in Piazza Calara, in oggi delle Zizze e de’ Trinettari. Appresso vi è una fontana fatta a’ tempi di Carlo V per lo pubblico uso.
150 Region Patriziana. In questo luogo e per ogn’intorno s’osserva ne’ pozzi l’acqua sotterraneamente corrente del Sebeto, e discende da San Marcellino inverso ’l mare. Intorno agl’anni 984 qui fuvi una sinagoga degl’ebrei, che allor convivevano in Napoli.
151 Vico e Piazzetta del Salvadore.
152 Chiesa di San Marcellino e monasterio di dame monache, d’incerta fondazione. Nel 795 fu riedificato da Antimo duca di Napoli.
153 Seggio di Porta Nuova, già detto di Porta Ammare. La porta che qua osservasi fu trasportata da Carlo I nel Mercato, e da Ferdinando I presso al Carmine. Di poco lungi da questo luogo furono le antichissime mura di Palepoli, che soprastavano al mare.
154 Chiesa di Santa Maria di Porta Nuova, che fu nominata Santa Maria in Cosmodin; fu edificata a’ tempi di Costantino. Nel 1629 fu conceduta a’ chierici regolari di San Paolo, detti i bernabiti. Indi oggi vi è nella chiesa stabilita una della 4 parrocchie principali della città.
155 Quartier della Giudeca. In tutti questi vichi ne’ tempi andati convivevano molte famiglie ebree, che furon cacciate nel 1539 da Carlo V.
156 Luogo detto ne’ tempi antichissimi Ferola, indi il Pennino di Moccia.
157 Chiesa di San Biagio, eretta nel 1538 ed ampliata nel 1615 dalla pietà de’ napolitani.
158 Region degli orefici, giojellieri ed argentieri.
159 Fontana nella Piazza Selleria. Questo luogo diceasi delle Palme, e vi erano le mura di Palepoli con un’antichissima torre, nominata delle Ferule, ed una porta della città, detta la Portella. Nel 1649 furon tolte queste memorie e fuvi aperta la Via de’ Ferri Vecchi.
160 Strada degli Armieri, o de’ Mercatanti di Drappi.
161 Chiesetta dedicata all’Arcangelo Michele, in ove eravi una porta della città detta de’ Monaci.
162 Piazza della Selleria, e del Pennino. In questo luogo fuvi ne’ tempi antichi eretto ’l Sedile di Popolo; questo fu diroccato a’ tempi di Alfonzo I d’Aragona. Nel 1532 vi fu eretta la fontana che si vede. Appresso a questo luogo giungevano le antichissime mura di Palepoli.
163 Fontana di Medusa, in oggi de’ Serpi. Avanti alla medesima fu la Porta Bajana della città di Palepoli.
164 Strada già detta di Pizzofalcone, in oggi della Zecca e di Sant’Agostino.
165 La Regia Zecca delle Monete, eretta nel 1686 dal viceré de Haro. Appresso a quest’edificio eravi la Porta Pizzofalcone.
166 Chiesa di Sant’Agostino e convento de’ frati eremitani, fondata da Carlo I e continuata da Carlo II Angioini. In questo luogo fuvi l’antichissimo castello di Palepoli nominato la Torre Ademarja.
167 Vico già detto de’ Ramari, in oggi delle Campane.
168 Antichissima Porta Pizzofalcone, qui trasportata da Carlo I.
169 Vichi delle Chianche del Pennino.
170 Vico Inferno.
171 Vichi che conducono al Mercato. Tutto questo spazio è ben anche dono del mare.
172 Via di Santa Maria di Scala.
173 Chiesa parrocchiale di Santa Maria di Scala, fondata da’ cittadini della città di Scala; in oggi addetta alle comunità degl’ortolani, bottegari ed altri.
174 Vichi nominati gl’Orti del Conte.
175 Chiesa di Santa Maria delle Grazie.
176 Chiesa di Santa Maria Egiziaca e monasterio di dame monache, fondati dalla regina Sancia nel 1342 nel luogo detto Campagnano.
177 Chiesa di San Bonifacio, servita da’ preti.
178 Porta Nolana, eretta a’ tempi di Ferdinando I d’Aragona.
180 Vico di San Pietro ad Aram.
181 Chiesa di San Pietro ad Aram, edificata nell’antico podere di Aspremo, primo vescovo di Napoli. Da un’antica tradizione si ha che san Pietro apostolo celebrasse il santo sacrificio in quell’altare che si osserva nell’atrio di detta chiesa.
182 Chiesa e conservatorio de’ Santi Crispino e Crispiniano, fondati dalla comunità de’ calzolari nel 1533 per le proprie figliuole.
183 Vico dell’Annunciata. Ne’ tempi antichissimi qui fu il celebre Ginnasio di Palepoli, che fu ristorato e quasi rifatto da Tito Vespasiano imperadore.
184 Fontane nominate la Scapillata e Capogrosso; furono formate nel 1541 a’ tempi del viceré di Toledo per lo beneficio pubblico.
186 Chiesa, conservatorio, ospedale e banco di Santa Maria dell’Annunciata, in dove raccolgonsi gli esposti. Ne’ tempi antichi fu eretta la chiesa e l’ospedale nel luogo del Mal Passo, dov’è il monasterio della Maddalena. Dalla regina Sancia nel 1324 furon edificati nel presente sito. La regina Giovanna II nel 1438 li riedificò, ampliandone il ricinto e le coordinate fabbricazioni. Da incendio consumata, è stata a’ dì nostri riedificata.
187 Chiesa e monasterio della Maddalena, fundato nel 1324 dalla regina Sancia, moglie di Roberto.
188 Vico Ercolense, in oggi de’ Tarallari.
189 Vico delle Colonne.
190 Chiesa parrocchiale di Santa Maria a Piazza, fondata a’ tempi di Costantino. In questo luogo fuvi il famoso tempio sacro ad Ercole.
191 Vico Lampadio, in oggi della Pace; in questo sito ne’ tempi antichissimi eravi lo stadio per le carriere lampadiche, ed altri spettacoli.
192 Giudeca Vecchia, nome datoli ne’ tempi bassi.
193 San Nicolò a Donpietro, indi i Portici di Caserta. Tutta questa regione infin quasi alla Piazza de’ Tribunali Regj diceasi ne’ tempi antichissimi Region Termense. Qui erano le Terme, o sien i bagni, di poco lontane dal Ginnasio.
194 Chiesa di Sant’Agrippino, fondata da 14 famiglie del sedile Forcella, già incorporato in quello di Montagna; ella fu nel 1615 conceduta a’ basiliani. In questo luogo fu la casa del Senato di Palepoli, ed il vico che lo fiancheggia diceasi di Cupidine, oggi di Sant’Agrippino.
195 Vico delle Zite.
196 Vico di Pizzofalcone, in oggi di Sant’Agostino.
197 Luogo detto Sopramuro. Ne’ tempi antichissimi si disse Cortebagno. Qui terminavano di Palepoli le mura greche e le terme.
198 Chiesa e convento di Sant’Angelo a Bajano. Quest’edificio ebbe la sua origine da’ longobardi; fu monasterio di dame infino al 1575, che per i giusti motivi fu dismesso. Nel 1650 si concedette a’ frati italiani della Redentione.
199 Vico de’ Zuroli, così detto da questa nobile ed antichissima famiglia.
200 Vicaria Vecchia; qui furono i tribunali della Gran Corte della Vicaria non men civile che penale, a’ quali anticamente presedeva ’l gran giustiziere. Stiedero quivi infino a’ tempi del viceré di Toledo, che li trasportò nel Castel Capuana.
201 Chiesa di San Giorgio Maggiore e casa de’ pii operarj, in ove èvvi una delle 4 parrocchie della città.
202 Chiesa e convento di San Severo de’ frati domenicani, eretta nel 1575 nell’antica casa della famiglia Cuomo.
203 Piazza Forcella; tutta questa regione dicesi Forcellese.
204 Chiesa e casa detta le Crocelle de’ padri ministri degl’infermi, ed il vicolo che la fiancheggia dicesi de’ Cimbri, in oggi de’ Mannesi.
205 Vico de’ Panettieri.
206 Vico, chiesa e conservatorio detto delle Paperelle.
207 Chiesa del Divino Amore e monasterio di dame, fondato nel 1658 nel palazzo della famiglia Villani da Beatrice della stessa prosapia.
208 Piazza Villani, a cui è contigua l’estaurita di San Nicolò di Bari detta a Pistasi. In questo luogo eranvi ne’ tempi antichi i molini da biade.
209 Vico de’ Marogani, in oggi de’ Majorani.
210 Qui si dice a Forcella, e per antica tradizione abbiamo che vi fosse stata la scuola di Pitagora, derivata dalla Magna Grecia.
211 Piazzetta di San Gennarello all’Ormo, antica parrocchia della città, e qui appresso è la chiesa di San Biaggio.
212 Chiesa e monasterio di dame nominato San Gregorio Armeno, da’ volgari detto San Liguoro; fu fondato da Elena madre di Costantino, in ove furonvi ammesse quelle monache greche che vi trasportarono il corpo del santo. Qui fu il Tempio di Cerere.
213 Chiesa, monte e banco di ragione della Pietà napolitana, eretto nel 1597 a sovvenire i poverelli con i pegni senz’interesse.
214 Chiesa e monasterio de’ benedettini cassinesi di San Severino e Sosio d’incerta fondazione. Nel 910 fuvi trasferito il corpo di san Severino dall’Isola del Salvadore, oggi Castel del Vovo; nel 920 fuvi trasferito il corpo di Sosio da Miseno. A’ tempi di Alfonzo II, cioè nel 1490, fu la chiesa riedificata presso all’antica.
215 Chiesetta di Santa Lucia, addetta alla comunità de’ molinari.
216 Chiesa di Santi Filippo e Giacomo, col Conservatorio dell’Arte della Seta.
217 Chiesa e conservatorio di San Niccolò di Bari detta a Nilo, fondati dalla pietà de’ napolitani nel 1646.
218 Antico Palazzo de’ Carafa. Qui conservasi la Testa di bronzo del Cavallo geroglifico napolitano, opera greca insigne, che stava sul busto eretta nella piazza avante la porta minore della Cattedrale.
219 Strada che dalla regione di Nilo porta alla Forcella; lungo la quale furon le mura di Palepoli.
220 Strada Don Orso, in oggi San Sebastiano.
221 Porta Nuova aperta a comodo pubblico nel 1622, in oggi della Sciuscella.
222 Chiesa di Santa Maria della Redenzion de’ Cattivi, fondata nel 1549.
223 Chiesa e monasterio di San Pietro a Majella, fondato a’ tempi di Alfonzo II a spese di Pipino da Barletta; e fu rifatta nel 1500.
224 Chiesa e monasterio di Sant’Antonio di Padua fondato nel 1565 sulle mura dell’antichissima Napoli. In questo luogo fuvi una porta della città detta l’Orsitata, che da Carlo V trasportata a Santa Maria Costantinopoli.
225 Chiesa e monasterio di dame di San Sebastiano. Ne’ tempi antichi fu chiesa de’ basiliani, fondata a’ tempi di Costantino, ed a’ tempi di Giovanna II vi si trasferirono le monache che stavano sull’Isola del Salvadore.
226 Chiesa e monasterio di dame della Croce di Lucca, fondato nel 1534 da Andrea Sbarra e Cremona Spinelli.
227 Chiesa di Santa Maria Maggiore, detta volgarmente della Pietrasanta; fu eretta nel luogo là ove fuvi il Tempio di Diana. Ne’ tempi appresso al 525 fu fondata dal vescovo Pomponio, e fu piccola chiesetta servita da 12 preti coll’abbate infino al 1568. Indi fu data a’ chierici minori allora istituiti dalla pietà degli Adorni e Caraccioli. Nel 1653 ne fu principiata la riedificazione, e, rimasta imperfetta, fu continuata e terminata dalla famiglia d’Aponte.
228 Piazzetta della Pietrasanta, al lato della quale sonovi la chiesetta di San Pietro, la cappella detta la Pietrasanta e la chiesa di San Giovanni Evangelista, edificata nel 1492 da Giovanni Pontano, attorno alla quale leggonsi spiritosissime sentenze morali scritte in tanti marmi (si leggano per sentirne ’l peso).
230 Chiesa di Santa Maria della Pietà, cappella gentilizia fondata e mantenuta dalla famiglia Sangro de’ principi di San Severo. Qui sono sorprendenti sculture antiche e moderne.
231 Seminario de’ Nobili, fondato dalla famiglia Manzo.
232 Quadrivio d’Arcobardato. In questo luogo ne’ tempi antichissimi fuvi una torre sostenuta da 4 archi d’opera laterizia; tal memoria fu tolta a’ tempi del viceré di Toledo.
233 Vico del Seminario.
234 Vico detto Trivio, in oggi d’Arco.
235 Chiesa dell’Avvocata e rifugio, comunemente detta del Purgatorio ad Arco; fu fondata nel 1604 da più gentiluomini, e colle larghe sovvenzioni de’ Mastrilli terminata e dotata.
236 Chiesa parrocchiale di Sant’Angelo a Segno, edificata dalla pietà de’ napolitani dopo la sconfitta data a’ saraceni nel 574.
237 Sedile Montagna; qui fu incorporato il sedile Forcella, ed anticamente diceasi Sedile del Teatro. Qui appresso vi è la chiesa di San Pietro, ora di Santa Maria Portacoeli, che fu edificata dalla famiglia Crimina. Al fronte di esso vedesi la chiesa di Santa Maria della Sanità addetta alla comunità de’ corteggiani.
238 Antico palazzo di Filippo figliuolo di Carlo II Angioino.
239 Vico del Teatro, in oggi di San Paolo.
240 Chiesa e monasterio de’ teatini detta San Paolo. Questa ne’ tempi antichissimi fu ’l tempio augustale dedicato a’ Dioscori ed alla città, cioè a Castore, a Polluce ed a Napoli; fu fondato presso al Teatro da Tiberio Giulio Tarso, e Pelagone liberto e procurator di Cesare col proprio avere la consagrò. Nel 1687 ne rovinò il pronao, che era l’avanzo rispettabile del tempio, del quale due sole colonne ne rimangono in piedi.
241 Chiesa e collegio della Scorziata, fondato nell’anno 1582 da Luisa Papera e Giovanna Scorziata; separate per discordie queste matrone, la prima fondò la casa delle Paperelle, l’altra rimase nel luogo.
242 Piazza di San Lorenzo; qui diceasi ’l Mercato Vecchio, e la strada che discende nominata Augustale, in oggi di San Lorenzo.
243 Banco di ragion pubblica fondato da’ governatori degl’Incurabili, e si nomina di Santa Maria del Popolo.
244 Tribunale della città detto di San Lorenzo. Qui si congregano i maestrati pubblici, cioè i Tribunali degl’Eletti, della Salute, della Fortificazione, Mattonata ed Acqua, ed in oltre più deputazioni per gl’affari della città. Questo luogo li fu assegnato da Carlo I dopo diroccato il Palazzo Pubblico per ergervi la chiesa di San Lorenzo.
245 Chiesa e convento di San Lorenzo, servita da’ frati minori conventuali di san Francesco. Ne’ tempi antichissimi qui fu la Casa Pubblica, indi la curia della Basilica Augustana, ne’ tempi appresso il Palazzo Pubblico, et Carlo I in tal luogo fondò la chiesa e Carlo II la perfezionò col convento.
246 Piazza nominata de’ Gerolamini.
247 Chiesa e casa de’ padri dell’Oratorio dedicata alla nascita della Vergine Maria ed a Tutt’i Santi, fondata nel 1592 dalla pietà de’ napolitani.
248 Vico Cafatino, in oggi della Stufa.
249 Vico del Gigante.
250 Vico del Teatro, in oggi de’ Cinque Santi.
251 Strada del Sole e della Luna, in oggi de’ Regj Tribunali.
252 Seminario diocesano de’ figliuoli chiesiastici.
253 Chiesa di Santo Stefano, o sia staurita Stefania. Qui ne’ tempi antichi eravi la statua pedestre di Partenope.
254 Vico del Sole, in oggi dell’Arcivescovado.
255 Piazza dell’Arcivescovado, fatta da Carlo II d’Angiò. In questo luogo ne’ tempi antichissimi fuvi eretto il Tempio di Apollo.
256 La Cattedrale, e prima Santa Restituta o chiesa di Santa Maria del Principio, basilica cristiana eretta cogl’avanzi del Tempio di Apollo da Costantino, e fuvi unito l’oratorio di Sant’Aspremo e di Santa Candida.
257 Chiesa Arcivescovile fondata a spese del pubblico infin dal tempo de’ Svevi. Da Carlo I ne fu seguitata la riedificazione, occupando parte della chiesa di Santa Restituta, e da Carlo II nel 1299 fu terminata, dedicandola a Santa Maria dell’Assunta. Nel 1456 rovinata da terremoto, fu rifatta da Alfonzo I, concorrendo all’opera la pietà de’ napolitani. Sotto l’ara massima vi è il Succorpo, fondato nel 1492 da Oliviere Carafa, e qui si veggono i megliori avanzi del Tempio di Apollo.
258 Cappella o sia ammirabile chiesa del Tesoro di San Gennaro Patrono, edificata nel 1608 a spese del pubblico, dopo la peste seguita dal 1526 al 1529.
260 Seminario urbano per li figliuoli chiesiastici.
261 Obelisco insigne eretto dopo l’eruzione del 1631 del Vesuvio a spese del pubblico. In questo luogo fuvi un piedestallo col Cavallo geroglifico colossale di bronzo d’opera greca. Nel 1322 fu disfatto (o perdita irreparabile!) e la sola testa si conserva nel Palazzo de’ Carafa.
262 Chiesa e casa del Monte delle Sette Opere della Misericordia, fondato nel 1602 dalla pietà de’ napolitani.
263 Piazza nominata di Pozzobianco, in oggi di Capoana.
264 Sedile Capoana, ampliato circa gl’anni 1453. Qui era un arco d’opera greca, che fu disfatto a’ tempi del viceré di Toledo.
265 Vico de’ Manocchi.
266 Piazza Regia, in oggi Strada del Rifugio.
267 Vico de’ Pignatelli, in oggi de’ Scassacocchi.
269 Chiesa, ospedale e casa della Pace, servita da’ buon fratelli di san Giovanni di Dio; furon fondati dalla pietà de’ napolitani nel 1587 nella casa di Giovanni Caracciolo.
270 Vico Lampadio, in oggi della Pace.
271 Vico Termense, in oggi di San Niccolò a Donpietro.
272 Chiesa e conservatorio di figliuole povere di Santa Maria del Rifugio, fondati nel 1585 da Costanza Cartette [sic] nell’antico palazzo della famiglia Orsino.
273 Chiesa parrocchiale di San Tommaso a Capoana.
274 Chiesa e banco di ragione nominato de’ Poveri del Nome di Dio, fondato nel 1616 dalla pietà de’ napolitani nella casa di Casparo Ricca.
275 Regj Tribunali, comunemente nominati la Vicaria. Quest’edificio fu eretto in abitazione di Guglielmo I Normando. Federico Svevo nel 1231 lo terminò, e rimase indi in regia degl’Angioini ed Aragonesi. Ferdinando I nella sua ampliazione della città lo rendette inofficioso, e fu donato a Carlo da Noja. Il viceré Pietro di Toledo se lo fece cedere; avendolo ridotto comodo e confacente, nel 1590 vi trasportò i tribunali tutti. Qui dunque sono il Sacro Regio Consiglio, la Regia Camera Summaria, la Gran Corte della Vicaria, il Supremo Maestrato del Commercio, il Tribunale della Zecca, il Tribunal della Bagliva, e sotto di essi le carceri.
276 Chiesa e seminario di Sant’Onofrio per i figliuoli che apprendono la musica.
277 Chiesa e convento di Santa Caterina dett’a Formello, servita da frati domenicani lombardi, che l’ebbero conceduti nel 1499 dal re Federico.
278 Fontana del Formello. In questo luogo comincia la distribuzion delle acque pubbliche correnti, ed entrano negl’acquidotti artificiali che attraversano l’intera città.
280 Quartier della Duchesca. Questo luogo ne’ tempi antichi fu ’l famoso giardino d’Alfonzo duca di Calabria.
281 Chiesa e casa delle Scuole Pie alla Duchesca.
282 Porta Capoana, eretta da Ferdinando I d’Aragona.
283 Chiesa e conservatorio di Sant’Antoniello.
284 Chiesa parrocchiale di Santa Sofia, eretta a’ tempi di Costantino.
285 Seminario di figliuoli nobili delle case Caraccioli, eretto circa gl’anni 1630 da queste famiglie, dopo la commutazion del legato del Conte Oppido.
286 Vichi diversi che portano sulle mura aragonesi.
287 Appresso a questo sito fuvi un’antica porta, che poi si disse di Santa Sofia.
288 Chiesa e congregazione di San Giovanni a Carbonara de’ frati eremitani osservanti di sant’Agostino, fondata su de’ poderi donatili da Gualdiero Galeota. Dal re Ladislao fu indi ampliata ed arricchita. In essa vi è il mausoleo del re, con ispiritose sepolcrali, e dietro l’ara massima èvvi ’l famoso sepolcro di Giovanni Caracciolo, prediletto dal re e da Giovanna sua sorella.
289 Chiesa di Santa Maria della Pietà, oggi della Pietatella, eretta nel 1382 da Carlo III Angioino, nel luogo che diceasi ’l Campo; la pietà de’ napolitani vi eresse un ospedale per li poverelli; indi dismesso, nel 1542 fu dal pubblico ceduta all’Ospedale dell’Annunciata.
290 Strada del Campo, in oggi di San Gennaro; in questa regione seguivano le giostre ne’ tempi antichi, onde si disse ’l Campo delle Giostre.
291 Vico de’ Ferrari.
292 Vico Corneliano, in oggi di Santa Maria d’Agnone.
293 Vico Dragonario, in oggi della Lava; in questo vi è la chiesa e conservatorio di donne sotto il titolo di Santa Maria de’ Sette Dolori.
294 Strada e piazza di Santi Apostoli.
295 Chiesa e casa di teatini chierici regolari detti Santi Apostoli. Ne’ tempi antichissimi qui fu il Tempio di Mercurio, di poco lontani dal quale giungevano i fini dell’antichissima Napoli. La fondazion di questo pio luogo è incerta, ma sappiamo che nel 1570 fu conceduto a’ suddetti religiosi, i quali diedero opera alla erezion dell’edificio coll’elemosine a larga mano date da Isabella Carafa.
296 Strada che fu nominata Somma Piazza, in oggi Santi Apostoli.
297 Vico che si disse di Corte Pappacavallo.
298 Vico de’ Filomarini.
299 Vico nominato di Corte Torre, in oggi di Donnaregina. Nel finir di questo vico fuvi una porta di Napoli ne’ tempi antichissimi, in ove terminava la città.
300 Piazza, chiesa e monasterio di dame nominato Donnaregina, fondato da’ Svevi ed ampliato nel 1325 dalla regina Maria, moglie di Carlo II. Conservasi in questo pio luogo il suo sepolcro con statua pedestre.
301 Cappella di Santa Maria Ancillarum; ne’ tempi sopradistinti fu piccolo ritiro delle serve della regina Maria, allorché questa si ritirò nel monasterio.
302 Cappella di San Niccolò Vescovo di Mira, fondata nel 1281 dal chierico Barat colle sovvenzioni de’ fedeli.
303 Vico anticamente detto Gurgise, in oggi dell’Arcivescovado.
304 Vico che si disse Bulgaro, indi Pozzobianco, in oggi di San Giuseppe de’ Ruffi.
305 Chiesa e monasterio di dame di San Giuseppe, fondati da Ippolita e Caterina Ruffi e da Caterina Tomacella nel 1611. In questo luogo eravi l’antico già disusato monasterio di Santa Maria degl’Angeli.
306 Cappella di San Pietro, addetta alla comunità de’ fabbricatori, pipernieri e tagliamonti.
307 Piazza de’ Principi d’Avellino.
308 Palazzo de’ Caraccioli principi d’Avellino, gran cancellieri del Regno, in ove è stabilito il Collegio de’ Dottori. Qui si laureano i teologi, i filosofi ed i legisti.
310 Vico Marmorato, in oggi del Collegio.
311 Chiesa parrocchiale di San Giovanni Apostolo a Porta, per esservi stata di poco appresso la porta della città oggi detta di San Gennaro.
312 Vichi che formavano l’antico quartiere de’ rivenditori di cenci vecchi, e diceansi de’ Spogliamorti.
314 Chiesa e monasterio del Gesù delle Monache, fondato nel 1527 da Lucrezia Capece ed Antonia Monforte, intervenendo all’opera la casa Montalto.
315 Porta di San Gennaro, trasportata quivi dal viceré di Toledo dal luogo dove già dicemmo.
316 Chiesa di San Francesco, addetta alla comunità de’ cocchieri.
317 Chiesa e monasterio di francescane detta Santa Maria della Consolazione, fondati nel 1524.
318 Cappella di Santa Maria Succurre Miseris; qui è stabilita la Compagnia de’ Bianchi, cioè sacerdoti per confortare a ben morire que’ miseri già resi servi della pena capitale.
319 Ospedale famoso degl’Incurabili, colla chiesa e luoghi diversi per le opere di pietà, fondato da Francesca Maria Longo nel 1521, e colle sovvenzioni ed atti di pietà de’ napolitani fu perfezionato.
320 Mura d’opera laterizia nella strada detta le Anticaglie, che furono i termini dell’antichissimo teatro napolitano.
321 Spazio là ove ne’ tempi antichissimi fu il teatro di Napoli, vedendosene da per tutto i fastosi avanzi d’opere reticolata e laterizia. In questo famoso teatro cantò l’imperador Nerone da istrione, e ne riportò il pregio, per cui funne coniata non volgare medaglia. Ne’ tempi appresso, da terremoto rovinato, fu dall’imperador Tito rifatto, fortificandolo colle distinte anticaglie. In oggi lo spazio è coperto d’edificj e vichi.
322 Chiesa e monasterio delle 33 Cappuccinelle, fondato dalla stessa fondatrice dell’Ospedale Incurabili.
323 Chiese e monasterio di Santa Patrizia. Ne’ tempi antichi qui fu la chiesetta de’ Santi Nicandro e Marciano, che poi fu convento di basiliani infino a che fuvi sepolta santa Patrizia, nipote di Costantino, verso gl’anni 365; in quel tempo fu ridotto in clausura di dame da Agle e dall’altre famigliari di questa principessa.
324 Chiesa e monasterio di dame della Regina Coeli dell’ordine lateranense di sant’Agostino; fu eretta attorno agl’anni 1561 nel Palazzo del Montalto, indi ampliato nel 1590.
325 Piazza che si disse di Trio, in oggi di Regina Coeli.
326 Vico di Santa Maria in Trivio, in oggi dell’Arco.
327 Vico de’ Tori, indi de’ Pisanelli.
328 Chiesa e monasterio di San Gaudioso servito da dame monache. Ne’ tempi del 439 fu fondato da Gaudioso vescovo di Bittinia. Qui nel 496 fu abbate sant’Anello, che vi fondò il monasterio di religiose verginelle, e qui ne’ tempi appresso fu incorporato il monasterio di Santa Maria dell’Agnone.
329 Chiesa e convento di Santa Maria delle Grazie, fondato dalla pietà de’ napolitani nel luogo della cappella de’ Crassi verso gl’anni 1500; e fu conceduta a’ frati della Congregazione di San Girolamo.
330 Cappella di Sant’Omobuono, addetta alla comunità de’ sartori.
331 Piazza detta di Sant’Anello e di Santa Maria delle Grazie. In questo luogo dagl’avanzi famosi d’architettura greca antichissima che vi si osservano, riman quasi deciso che vi stasse il Tempio di Partenope, che diede il secondo nome alla città vecchia.
332 Chiesa e canonica di Sant’Anello, servita da’ canonici regolari della Congregazion del Salvadore riformati. Questa nella sua origine fu piccola chiesa con ospedale appresso per i poverelli, indi dismesso l’ospedale nel 1517 fu rifatta dall’arcivescovo Poderico, e dopo la concession del suolo, infino alle mura di Carlo V fu ampliata. Nel chiostro èvvi il sepolcro del celebre poeta Giovan Battista Marino.
333 Chiesa e monasterio di Sant’Andrea, fondati nel 1587 da Giulia Lucrezia e Claudia Palascandolo, gentil donne di Vico Equense.
334 Vico del Settimo Cielo, in oggi dell’Avvocata per una cappella dedicata a Nostra Signora.
335 Vico di Santa Maria Costantinopoli.
336 Indi porta collo stesso nome, qual prima fu detta Donnorso, e fu qui eretta a’ tempi del viceré di Toledo.
337 Vico del Sole, in oggi di Santa Maria Maggiore; in questo luogo fuvi ne’ tempi antichissimi ’l famoso Tempio di Diana.
338 Vico nominato l’Antico, in oggi del Campanile della Pietrasanta.
339 Vico della Sapienza, che porta a Somma Piazza.
340 Chiesa e monasterio della Sapienza. Qui ne’ tempi bassi furon fondati gli studj pubblici, ma perché rimase l’opera imperfetta, dalla pietà de’ napolitani fu ridotto in monasterio di monache.
341 Chiesa e monasterio di San Giovanni Battista, fondato nel 1610 a spese di Francesco del Balzo capoano.
342 Chiesa e conservatorio di Santa Maria Costantinopoli, fondati dopo il flagello della peste del 1575 dalla pietà de’ napolitani.
343 Regio Liceo, o sia la Regia Università degli Studj Pubblici, fondata inverso gl’anni 1587 dal viceré di Giron. Nel 1599 ne fu seguitata la fabbricazione dal viceré Ruiz de Castro, e ne fu aperto l’esercizio nel 1615.
345 Strada nominata la Salita a’ Cappuccini Nuovi. Qui terminava il colle nominato la Costigliola.
346 Strada che porta a Santa Teresa.
347 Region della Costigliola; ne’ tempi antichi fu una collina tutta scoscesa de’ Carafa, nella quale vi sono stati aperti più vichi ed edificati tutti gl’edificj che vi si veggono.
348 Chiesa di San Giuseppe e congregazione addetta per vestire a’ poveri nudi.
349 Chiesa e monasterio de’ Santi Margherita e Bernardo, edificati nell’anno 1646 da 22 figliuole del conservatorio sotto lo stesso titolo che stava inverso la Stella.
350 Chiesa e monasterio di Santa Monica, fondato conservatorio nell’anno 1624 dalla pietà de’ napolitani, indi nel 1646 ridotto in clausura.
351 Chiesa e casa de’ chierici regolari minori sotto il titolo di San Giuseppe, fondati nel 1617 dalla pietà de’ napolitani.
352 Chiesa e monasterio di San Potito, qui eretto nel 1615, ed è servito da dame monache.
353 Palazzo de’ principi di Luperano della famiglia Muscettola, eretto nel luogo anticamente nominato la Conigliera. Questo fu uno de’ palazzi d’Alfonzo II, fra’ tre fatti erigere in questa dominante.
354 Edificio pubblico detto la Conservazion del Grano, o sien le Fosse, fondato a’ tempi di Carlo V per le bisogne della città, che per l’accrescimento del popolo fu ampliato e disteso infino a Port’Alba.
355 Vico nominato ’l Cavone, e porta a’ Frati Cappuccini Nuovi; per esso infino al 1600 vi discorrevano le acque delle lave.
356 Chiesa, casa e scuole letterarie nominate le Scuole Pie di Santa Maria di Caravagio; furon fondate attorno agl’anni 1627 dalla pietà de’ napolitani.
357 Chiesa parrocchiale di Santa Maria dell’Avvocata, fondata da fra Alessandro Mollo carmelitano, che vi stabilì nel 1580 un conventino; indi dal cardinal Gesualdo a sue spese fu ridotta in parrocchia.
358 Chiesa e convento de’ frati domenicani calabresi, comunemente detti di San Domenico Soriano; fu dalla pietà de’ napolitani fondata nel 1602.
359 Port’Alba. Questo pezzo di muro è antico fin da’ tempi di Carlo II; rimasto nel suo essere nell’ultima ampliazione di Carlo V.
360 Statua equestre di Carlo III Borbone Cattolico, eretta col suo foro a spese del pubblico circa gl’anni 1757, per cui dicesi tal piazza ’l Foro Carolino, che prima nominavasi ’l Mercatello.
361 Chiesa di San Michele Arcangelo.
362 Qui era la Porta Reale, o dello Spirito Santo, trasportatavi dalla Piazza di Santa Chiara a’ tempi del viceré di Toledo. Nel 1775, regnando l’ottimo principe Ferdinando IV di Borbone, è stata diroccata a spese del pubblico in continuazion della Strada Toledo, affin di rendere questa parte della città oltramodo maestosa e magnifica.
363 Salita di Pontecorbo, e strada detta di Gesù e Maria.
364 Chiesa e monasterio di teresiane scalze sotto ’l titolo di San Giuseppe, fondati nel 1619 da cinque monache genovesi.
365 Chiesa e monasterio delle Cappuccinelle, eretto nel luogo nominato Allimpiano, indi di Pontecorbo, fondati nel 1585 in conservatorio, e dappoi nel 1616 ridotto in clausura.
366 Chiesa e conservatorio di Santa Maria delle Figliuole Pericolanti, fondato da Carlo di Mari.
367 Chiesetta e conservatorio fondato dal Monte de’ Poveri Vergognosi per due donzelle povere da elegersi da ogni rione de’ 29 della città.
368 Chiesa e convento di Gesù e Maria de’ frati domenicani, fondati dalla pietà de’ napolitani verso gl’anni 1580.
369 Palazzo de’ Principi di Tarsia; qui èvvi delineato il meridiano di Napoli.
370 Strada che porta a Gesù e Maria.
371 Chiesa e convento di Santa Maria dello Spirito Santo e Sant’Antoniello, servita da’ frati conventuali.
372 Regione anticamente detta Allimpiano, in oggi coperta di edificj.
373 Palazzo de’ principi di Motemiletto della famiglia Tocco.
374 Chiesetta del Sangue di Cristo.
375 Strada del Sangue di Cristo.
376 Chiesetta di Santa Maria de’ Monti.
377 Piazza e vichi dell’Olivella.
378 Chiesa parrocchiale di Santa Maria de’ Monti.
379 Chiesa e convento di frati carmelitani dell’osservanza, fondati nel 1646 dalla pietà de’ napolitani.
380 Porta Medina, prima nominata Porta Pertugio; fu aperta a’ tempi del viceré di Medina a spese de’ complatearj della regione.
381 Chiesa e monasterio della Trinità del Monte Ermeo, fondati nel 1620 da Eufrosina di Silva.
382 Chiesa, oratorio ed ospizio della Santissima Trinità de’ Pellegrini, fondati da Fabrizio Pignatelli, chi nel 1588 li concedette all’arciconfraternità de’ Pellegrini.
383 Chiesa e conservatorio di Santa Maria del Rosario, eretti nel 1568 da’ confrati che fondarono la chiesa dello Spirito Santo.
384 Piazza nominata della Pignasecca. In questo luogo si vede la bocca della cloaca massima della città formata dal pubblico, che girando per la Strada Toledo, e per di sotto del Monte Echia, giunge al di là del Castel del Vovo inverso la Vittoria. Tutta questa regione fu giardino nominato del Biancomanciare.
385 Chiesa, conservatorio e banco di ragione detti lo Spirito Santo, eretti nel 1563 da una confraternità di cittadini col mezzo di larghissime elemosine date da’ napolitani.
386 Chiesa e conservatorio di Santa Maria del Presidio delle Pentite, eretti nel 1633 da’ padri pii operarj coll’elemosine de’ napolitani.
387 Chiesa e casa de’ padri pii operarj di San Niccolò Vescovo di Mira, eretta col denaro d’un povero nel 1647.
388 Strada Toledo, formata a’ tempi di Carlo V dal viceré di Toledo; in oggi distesa dal pubblico insino alla Conservazion del Grano.
389 Chiesa e conservatorio di Santa Maria della Carità, fondata per le povere donzelle; in oggi vi si ammettono le figliuole de’ comodi cittadini.
390 Chiesa parrocchiale di San Liborio.
391 Chiesa e conservatorio di Santa Maria dello Splendore.
392 Chiesa e convento de’ frati servi di Maria detta de’ Sette Dolori, fondata nel 1640 dalla pietà di tre napolitani, ed indi ristorata ed ampliata da’ frati.
393 Chiesa e conservatorio di Santa Maria del Soccorso, fondati nel 1602 da Carlo Carafa nella strada nominata de’ Magnacavallo.
394 Chiesa e conservatorio di Santa Maria del Consiglio, fondati da’ scrivani del Sacro Regio Consiglio per le proprie figliuole.
395 Chiesa parrocchiale di Santa Maria d’Ognibene, qui fondata nel 1630.
396 Vichi per li quali si ascende ’l monte per trasferirsi al Castel Sant’Erasmo ed alla Certosa di San Martino, che si dicono le Salite de’ Sette Dolori.
397 Chiesa e convento di Santa Lucia del Monte, in oggi servita (dopo tante vicende) da’ frati minori di san Francesco detti gl’alcanterini.
398 Via di Santa Lucia del Monte, che porta a Suor Orsola, in ove son le discese nelle Strade di Santa Maria d’Ognibene.
399 Vichi di Santa Maria d’Ognibene.
400 Strada della Concezione e di Montecalvario.
401 Chiesa e conservatorio di donzelle cittadine nominato della Concezione Italiana di Montecalvario; furon fondati da alcuni cavalieri e gentiluomini napolitani nel 1589.
402 Piazza di Montecalvario, che dà il nome all’intera regione.
403 Chiesa e convento di Montecalvario, servita da’ frati francescani; fu fondata nel 1560 da Ilaria d’Apuzzo, ed indi donata a’ frati osservanti di san Francesco.
404 Teatro Nuovo, eretto a’ tempi di Carlo III Cattolico di Borbone, in cui si rappresentano gli spettacoli scenici in musica.
405 Chiesa di Santa Maria dell’Oreto e casa de’ teatini di San Paolo, fondati nel 1628 dalla pietà de’ napolitani.
406 Chiesa e casa del Monte de’ Poverelli Vergognosi, fondati nel 1600 dalla Congregazion de’ Cavalieri.
407 Palazzo della Nunziatura, ove risiedono i nunzj pontifici.
408 Chiesa e convento de’ frati domenicani di San Tommaso d’Aquino. Qui son le pubbliche scuole di teologia e filosofia; furon fondati nel 1503 dalla nobile famiglia d’Avolos.
409 Chiesa parrocchiale di San Giovanni de’ Fiorentini, addetta alla nazion toscana; fu fondata nel 1428 dalla regina Isabella, moglie di Ferdinando I, che la donò a’ frati domenicani, da’ quali nel 1557 fu venduta alla nazion toscana.
410 Teatro detto di San Giovanni de’ Fiorentini, perché posto nelle strade e vichi di tal nome. Questo fu eretto per li comedianti spagnuoli; in oggi vi si rappresentano gli spettacoli scenici in musica.
412 Vico di San Giuseppe.
413 Vichi della Corsea.
414 Vico de’ Profumieri, in oggi de’ Guantari.
415 Vichi del Ponte di Tappia. Nel vicolo appresso, che si disse de’ Greci, èvvi eretta la chiesa di San Pietro e Paolo della nazion greca, fondata nel 1518 da Tommaso Paleologo della stirpe imperiale di Costantinopoli.
416 Strada di San Giacomo, e Carceri dell’Udienza Generale degl’Eserciti di Sua Maestà Siciliana.
417 Strada di San Giorgio de’ Genovesi, e della Stufa.
418 Tutti questi vichi diconsi di Montecalvario.
419 Chiesa parrocchiale de’ Santi Francesco e Matteo. Ne’ tempi andati fu già eretta dalla comunità de’ cocchieri, e verso gl’anni 1587 conceduta a’ frati di san Francesco, che di poco appresso l’abbandonarono. Nel 1590 fu da’ complatearj riedificata, ed indi dal cardinal Gesualdo ridotta in parrocchia.
420 Vichi in ogn’intorno nominati di San Matteo.
421 Chiesa e convento della Trinità de’ Spagnuoli, servita da’ frati della Redenzion de’ Cattivi; fu edificata dalla pietà de’ napolitani attorno agl’anni 1573.
422 Vichi in ogn’intorno nominati della Trinità Spagnuola: in ove quello che corrisponde alla chiesa della Concezione di Toledo dicesi della Pietra della Pazienza, per esservi stato quivi ne’ tempi antichi ’l pubblico Lupanaro.
423 Chiesa e convento di Santa Maria della Concordia, servita da’ frati carmelitani; fu fondata nel 1556 da fra Giuseppe Romano coll’elemosine de’ pii napolitani.
424 Piazza, palazzo e vie de’ Spinelli principi di Cariati; tutto il sito, in ove son tanti edificj e tanti vichi segnati 405, 420, 422, et era un vasto terreno scosceso e boscoso, che poi, reso colto, fu detto il Gran Giardino, e fu conceduto a’ patrizj Spinelli da’ frati certosini e dalle monache di Santa Chiara.
425 Chiesa, ospedale e banco di ragion di Santi Giacomo e Vittoria della nazione spagnuola, fondati nel 1540 dal viceré di Toledo nel luogo che già si disse Genova Piccola.
426 Chiesa e conservatorio di Santa Maria della Concezione Spagnuola.
429 Chiesa e casa di Santa Brigida, servita da’ padri lucchesi; fu fondata nel 1610 da Giovanna de Queveda spagnuola.
430 Vico de’ Polveristi.
431 Vico delle Campane.
432 Vico delle Chianche.
433 Chiesa e scuole regie nominate di San Ferdinando.
434 Vico del Conte di Mola, che porta alla Concordia.
435 Chiesa e conservatorio della Maddalena.
436 Chiesa e convento di Santa Maria del Rosario, servita da’ frati domenicani; fu eretta nel 1573 da Michel di Lauro e dalla pietà de’ napolitani.
437 Vico de’ Tedeschi.
438 Chiesa parrocchiale di Sant’Anna, fondata nel 1562 a spese de’ complatearj da’ governatori della Compagnia del Sacramento, che stava eretta in San Giovanni Maggiore. Allato di questa èvvi l’arciconfraternità di Santa Maria della Salvazione.
440 Chiesa di Santa Maria del Carminello.
441 Chiesa e convento de’ frati carmelitani di Santa Teresella detta de’ Spagnuoli.
442 Cappella di San Pantalione.
443 Vico di Mardones, in oggi di Nardò.
444 Strada di Chiaja, ridotta nella presente forma nel 1538 a’ tempi del viceré di Toledo.
446 Chiesa e convento de’ frati domenicani di Santo Spirito, fondati nel 1316 dall’arcivescovo de Nidicolis. Nel 1448 furon la chiesa e convento venduti a’ frati di san Domenico, da’ quali è stata ridotta nella forma che si vede.
447 Ponte di Chiaja edificato nel 1634 a spese de’ complatearj per unire le due regioni Echia e Mortelle.
448 Region delle Mortelle. Queste fu l’antico terreno detto il Mortellito di Montedragone; ne’ tempi appresso vi furono aperte più vie e vichi, furonvi fabbricati tanti numerosi edificj e fuvi eretto ’l conservatorio detto il Ritiro di Montedragone.
449 Strada del Grottone, in oggi di Santa Maria degli Angeli.
450 Dopo le piazze del Regio Palazzo e quella di San Ferdinando, èvvi ’l Gran Teatro di San Carlo, fondato da Carlo Borbone III Cattolico nell’anno 1740, in soli giorni 270, e da Ferdinando IV, felicemente regnante, è stato ampliato ed inimitabilmente decorato, per cui riman deciso esser quest’edificio pubblico ’l più sorprendente in Europa.
451 Palazzo Vecchio, fondato nel 1540 dal viceré di Toledo.
452 Regia di Napoli, fondata attorno agl’anni 1602 a’ tempi del viceré Conte di Lemos; è stata ampliata non meno da Carlo Borbone III Cattolico che da Ferdinando IV suo figliuolo.
453 Regia Fonderia di cannoni ed altre armi offensive; avanti alla quale è la Strada della Darsena, fornita di giuocose fontane.
454 Statua pedestre detta ’l Gigante di Palazzo, posta quivi a’ tempi del viceré d’Aragona. Quanto è di marmo in quest’opera fu della colossale di Giove, ritrovata in Pozzuoli, appresso alla quale son le discese, ornate di giuocose fontane, alla Darsena.
455 Piazza d’armi detta Arsenale, formata a’ tempi del viceré Marchese del Carpio.
456 Arsenale addetto alla costruzion de’ navilj da guerra, fondato nell’antica piaggia di Santa Lucia a’ tempi del viceré di Mendozza circa gl’anni 1557.
457 Quartieri ed accademia reale del battaglion de’ cadetti nominato Real Ferdinando, fondati nel 1775 da Ferdinando IV Borbone ne’ luoghi ove furono i conventi della Croce e Trinità de’ frati francescani; avendoli trasportati nell’anno 1774 alla Trinità Reale, segnata numero 106.
458 Strada che porta a Santa Lucia, cinta di deliziose fontane; fu così modificata a’ tempi del viceré Duca di Medina.
459 Edificio nominato la Panatica. Qui si ammassa e cuoce ’l biscotto per le squadre maritime; fu eretto nel 1619 dal viceré Conte di Lemos.
460 Chiesa di Santa Lucia a Mare, fondata da Lucia nipote di Costantino; e nel 1588 fu riedificata dalle monache di San Sebastiano.
461 Deliziose fontane fatt’eseguire nel 1620 a spese del pubblico.
462 Strada e Piazza di Santa Lucia, formata a’ tempi del viceré de Rivera nel 1626. Qui si vede una sorgiva di acqua sulfurea che sgorga dalle radici del Monte Echia.
463 Strada del Chiatamone. Luogo che a’ tempi de’ greci si disse Platamion. Qui erano le celebri Grotte Platamoniche. Qui son le Discese di Pizzofalcone fondate da Carlo Borbone III Cattolico. In questo luogo èvvi la scaturgine dell’acqua ferrata, anticamente detta Lucullana, che sgorga dalle radici del Monte Egla od Echia, in oggi Pizzofalcone.
464 Isola di San Salvadore detta il Castel del Vovo. Questa ne’ tempi antichissimi fu unita alla Montagna Egla, e da terremoto fu separata. È fama dimostrata dalle osservazioni che ne’ tempi de’ greci qui fosse la piccola città italagreca di Megara. Ne’ tempi di Lucio Lucullo fu luogo del suo palazzo, delizie e vivaj; indi fu soggiorno de’ basiliani, onde si disse San Salvadore, in ove morì Santa Patrizia. Appresso fu conceduta a’ benedettini. Nel 1164 Guglielmo il Malo normando vi fondò la sua regia nominandola Castel Lucullano, che fu da Guglielmo II nel 1166 terminata. Nel 1221 Federico II la fortificò, ed il monasterio de’ benedettini sotto ’l titolo di San Pietro a Castello fu conceduto alle monache di San Sebastiano, che poi fu abolito. Nel 1595 furon le fortificazioni ristaurate ed accresciute dal viceré Zunica, e ne’ tempi appresso furon ampliate inverso oriente nel luogo detto le Molina. In esso èvvi la parrocchial chiesa del castello.
465 Chiesa e casa di Santa Maria Concetta, servita da’ padri ministri degl’infermi, nominata le Crocelle, fondata nel 1607 dalla pietà de’ napolitani.
466 Chiesa parrocchiale di Santa Maria della Catena, fondata nel 1576 dalla comunità de’ pescivendoli di Santa Lucia.
467 Seminario di nobili giovani.
468 Vico del Pallonetto di Santa Lucia.
469 Presidio di Pizzofalcone, antichissimamente nominato Mont’Egla od Echia, e ne’ tempi appresso Lucullano; in oggi è quartiere delle soldatesche regie. Qui era il Palazzo de’ Loffredi marchesi di Trivico (ch’eran padroni dell’intera regione); in oggi, essendosi rifatto ’l palazzo a regie spese, è l’abitazion del capitan generale del re.
470 Chiesa e convento de’ frati domenicani del Monte di Dio; fondata da Ferrante Loffredo nel 1588 e terminata nel 1601.
471 Strada che già si disse Lucullana, in oggi del Monte di Dio.
472 Chiesa e seminario di giovani nobili detto l’Annunciatella, stabilito nel 1772 da Ferdinando IV, felicemente regnante.
473 Piazza di Santa Maria degli Angeli.
474 Chiesa e casa de’ chierici regolari teatini di Santa Maria degl’Angeli, fondate nel 1573 da Costanza d’Oria del Carretto.
475 Strada Trivico o de’ Loffredi, in oggi dell’Egiziaca.
476 Chiesa e monasterio di Santa Maria Egiziaca, servita da dame monache riformate; furon eretti nel 1640.
477 Chiesa e conservatorio della Solitaria, fondati nel 1589 da Pietro Trigoso e Luigi Eriquez spagnuoli.
478 Chiesa parrocchiale di San Marco, edificata nel 1544 dalla comunità de’ tessitori di tele lini; indi nel 1589 ridott’in parrocchia dal cardinal Gesualdo.
479 Chiesa e convento de’ frati minimi di San Francesco da Paula, fondati dal re Ferdinando I appresso agl’anni 1481, sotto quell’antichissima rupe del Monte Echia, che tutta selvosa in que’ tempi si vedeva. Qui è fondata la congregazione de’ nobili sotto ’l titolo de’ Sette Dolori di Nostra Signora.
480 Chiesa e convento de’ frati della Redenzion de’ Cattivi di Sant’Orsola, fondati dalla pietà di Antonio Carafa e di più napolitani nel 1569.
481 Palazzo nominato di Cellammare, eretto sulle mura di Carlo V.
482 Porta di Chiaja; fu questa l’antica Porta Petruccio, qui trasportata a’ tempi di Carlo V nell’ultim’ampliazion delle fortificazioni.
483 Chiesa e convento di Santa Catarina, servita da’ frati francescani del terz’ordine; fu fondata dalla famiglia Forti coll’elemosine de’ napolitani.
484 Chiesa di Santa Maria Cappella Nuova, fondata nel 1635 dalla pietà de’ napolitani e del cardinal Buoncompagno; in oggi ridotta in abbadia.
485 Chiesa e canonica di Santa Maria Cappella Vecchia, servita da’ canonici regolari del Salvadore. In questo luogo fu ne’ tempi antichissimi ’l Tempio di Serapide, e più addietro l’Antro di Mitra, o sien del Sole, che insino a’ dì nostri se ne osservan gl’avanzi alle spalle della canonica.
487 Chiesa e casa della Vittoria, servita da’ chierici regolari teatini. Qui appresso vi è un piccolo quartiere per la cavalleria del re.
488 Piazza di Santa Maria Cappella, e strade che portano alla piaggia di Chiaja.
489 Palazzo che fu di Pietro di Toledo. Qui fondò Alfonzo II d’Aragona la sua regia e delizie.
490 Chiesetta di San Rocco, edificata dalle monache di San Sebastiano.
491 Quartieri delle soldatesche regie.
492 Chiesa e convento de’ frati alcantarini detta San Pasquale.
494 Piazza, chiesa e convento de’ frati scalzi carmelitani di Santa Teresa a Chiaja, fondati nel 1625 coll’eredità di Rutilio Collasino; indi ampliata coll’eredità d’Isabella Mastrogiudice.
495 Chiesa e cenobio di celestini detto l’Ascensione, fondati nel 1300, indi nel 1602 riedificati ed ampliati da Michele Vajez conte di Mola.
496 Chiesa e convento di Santa Maria del Carmine, fondati nel 1619 da fra Giuseppe Caccavello coll’elemosine de’ napolitani.
497 Strada di Santa Maria in Portico; indi chiesa e casa de’ chierici regolari lucchesi della Madre di Dio, fondata nel 1632 da Felice Maria Ursina nel suo palazzo, i cui giardini giungevano infino al Vomero.
498 Chiesa e seminario regio per li poveri giovinotti, che si educano a diverse arti servili, nominato San Giuseppe; si è stabilito da Ferdinando IV appresso agl’anni 1772.
499 Strada che porta nel casale del Vomero; in essa vi sono un monasterio di benedettini sotto ’l titolo di Sant’Angelo; la chiesa e conservatorio di donne civili di Santa Teresa, fondato da Maria Amalia, madre di Ferdinando IV felicemente regnante; e la chiesa e monasterio di San Francesco Iscariota di Montefiore.
500 Chiesa parrocchiale di Santa Maria della Neve, fondata dalla comunità de’ pescatori e barcaroli di Chiaja nel 1571.
501 Chiesa e canonica di Santa Maria di Piedigrotta servita da’ lateranensi; fu fondata dalla pietà de’ napolitani verso gl’anni 1200, indi ampliata dopo la concessione di Alfonzo da’ canonici medesimi.
502 Bocca della grotta detta di Pozzuoli, che fu sagra a Priapo. Tutto il suo andamento fu d’ardita mano cavato nel monte tufo di Posilipo; l’autore ed il tempo della sua formazione sono incerti, era però a’ tempi di Seneca molesta, oscura e polverosa, e serviva di passaggio a’ cumani e napolitani. Fu in tempi diversi sbassata, ma in quelli del viceré di Toledo illuminata e resa nella forma che si vede. Quasi alla sua metà èvvi la cappella sacra alla Vergine Maria, e sopra della bocca, luogo che si disse Villa Patulejo, fu ’l sepolcro dell’insigne Virgilio Marone, secondo la volgar tradizione.
503 Le Discese di Brancaccio, e strade che portano alla piaggia di Chiaja.
504 Vico di Bettelem.
505 Chiesa e monasterio di Santa Maria di Bettelem.
506 Chiesa e casa de’ bernabiti di San Carlo alle Mortelle, fondati nel 1616 da’ medesimi padri coll’elemosine de’ napolitani.
507 Chiesa e monasterio di Santa Catarina da Siena di monache domenicane, fondati nel 1613 da fra Feliciano Zuppardo. In questo luogo eravi l’antico Spedale della Vittoria, stabilito da Giovanni d’Austria.
508 Chiesa e convento di San Niccolò da Tolentino, servita dagli agostiniani scalzi.
509 Edificio nominato Sant’Orsola; fu fondato da sant’Orsola Benincasa nel 1587 colla chiesa della Santissma Concezione. Qui trovasi eretta la chiesa e romitorio delle monache romite che fu ampliato e terminato a regie spese nel 1668 dal viceré d’Aragona.
510 Chiesa e convento di Santa Maria Parete de’ frati conventuali; fu fondata nel 1581 da fra Filippo da San Giorgio coll’elemosine de’ napolitani.
511 Le salite al Castel Sant’Erasmo dette del Petraro.
512 La celebre vigna de’ monaci certosini di San Martino.
513 Chiesa e cenobio de’ monaci certosini detta San Martino, fondati nel 1325 da Carlo duca di Calabria, figliuol di Roberto, e proseguiti da Giovanna I nel luogo che dicesi Campanaro, presso la Torre Belforte; in questo luogo vi sono due chiesette, una di San Martino fuori la clausura e l’altra di Santa Maria del Pilastro nella strada appresso.
514 Castello di Sant’Erasmo, edificato sul Monte Ermite da Carlo I nel luogo là ove fu la Torre Belforte; fu ampliato e fortificato con opere esteriori a’ tempi di Carlo V dal viceré di Toledo, giusta i numeri 515, che ne terminano le fortificazioni fino alla strada.
515 [questi numeri terminano le fortificazioni fino alla strada]
516 Discese dal castello per la Strada di Santa Maria de’ Sette Dolori.
517 Strada di Santa Maria de’ Monti, che porta per quella de’ Cacciottoli al Castello Sant’Erasmo.
518 Strada della Cesaria, che porta all’Infrascata; ed in questo luogo si separano il Monte Ermite dall’Olimpiano.
519 Chiesa di Santa Maria della Pazienza Cesaria, fondata in badia da Annibale Cesario, a cui fuvi annesso un ospedale per li convalescenti che indi per mancanza di rendite fu dismesso. Segue a questa la chiesa e monasterio di San Francesco Sales, ed è servita da religiose.
520 Chiesa e monasterio di religiose, fondati da Camilla Antinoro circa gl’anni 1646 sotto il titolo del Santissimo Sacramento. Ne’ tempi appresso furon dotati con profusissime rendite da Gasparo Romer, per cui ottenne che questo sacro edificio si denominasse Santa Maria Maddalena de’ Pazzi del Sacramento.
521 Strada de’ Cappuccini Nuovi, e della Salute.
522 Chiesa di Sant’Eusebio Nuovo, volgarmente detta Sant’Iefremo, e convento di frati cappuccini, fondati sul terreno donatoli da Francesco di Sangro. Attorno agl’anni 1570 furon eretti colle sovvenzioni a larga mano date da Francesca Carafa, moglie dell’avvocato Brancaccio, e terminati coll’elemosine de’ pii napolitani.
523 Chiesa e convento di Santa Maria della Salute de’ frati riformati di san Francesco; furon fondati coll’elemosine de’ complatearj nel luogo detto Torricchio.
524 Chiesa e convento de’ frati carmelitani scalzi detti di Santa Teresa sotto il titolo della Madre di Dio; fondati attorno agl’anni 1602 coll’opera d’un tal fra Pietro di nazione spagnuola, essendone il mezzo la pietà de’ napolitani che con larghissime elemosine composero i corrispondenti fondi.
525 Piazza di Sant’Agostino, in ove osservasi la chiesa e ’l convento degl’agostiniani scalzi sotto il titolo di Santa Maria della Verità, eretti dalla pietà de’ napolitani attorno agl’anni 1600 in questo luogo, là ove ne’ tempi antichi, tutto deserto, eravi una chiesetta con piccolo romitorio sacri a Santa Maria dell’Olivo.
526 Regione detta Fonseca, nuovamente edificata e distesa con più compartimenti di strade e vichi. Questo terreno possedevasi dalla mensa vescovile di Napoli; fu censuato ad Ugo Fonseca, onde n’ebbe il nome, ed indi succensuato a diversi compossessori che vi fabbricarono.
527 Chiesa parrocchiale dell’Annunciatella della region Fonseca, fondata dal cardinal Carafa.
528 Strada di Mater Dei, in ove chiesa sotto lo stesso titolo; fondata nel 1585, ed è servita da’ frati servi di Maria.
529 Chiesa e conservatorio di Sant’Agata, eretta dalla comunità degli orefici ed argentieri.
530 Chiesa di Santa Maria della Verità, eretta da Mario Schipani, ottimo filosofo, e che ne’ suoi tempi diede il nome alla regione.
531 Chiesa e convento de’ minimi di san Francesco da Paula, nominata Santa Maria della Stella.
532 Strada che porta a Sant’Agostino.
533 Strada della Stella e di Fonseca.
534 Chiesa e conservatorio di Santa Maria del Rosario alle Pigne, fondati da Gasparo Romer nel 1630, e che li dotò con bastanti fondi.
535 Region delle Cavajole.
536 Vico de’ Tagliaferri.
537 Strada dell’Arenaccia, o de’ Vergini, in ove son la chiesa della Misericordiella, luogo pio laicale addetto a molte opere di pietà; la chiesa e conservatorio di Sant’Antonio, fondati nel 1613 da alcune dame napolitane; la chiesa parrocchiale di Santa Maria de’ Vergini; e la chiesa e casa de’ padri missionarj, a’ dì nostri erette colle sovvenzioni de più napolitani.
538 Strada di San Felice.
539 Strada della Sanità.
540 Chiesa e convento di Santa Maria della Sanità. Qui ne’ tempi antichi fu uno degl’aditi a’ cimiterj pubblici di Napoli, cavati nella montagna di tufo detta Capo di Monte.
541 Strada della Vita, in continuazione di quella dell’Arenaccia.
542 Chiesa e convento di Santa Maria della Vita. In questo luogo fu ’l secondo adito a’ cimiterj pubblici cavati nella montagna.
543 Strada per cui si ascende il colle di Mater Dei.
544 Strada del Cavone di San Gennaro de’ Poverelli.
545 Chiesa e conservatoro di povere figliuole dette di San Vincenzo, fondati dal vescovo Borgia coll’elemosine de’ napolitani.
546 Chiesa, ospizio pubblico de’ poveri e conservatorio di figliuole di San Gennaro Extramoenia; eretto e governato dal popolo. In questo luogo fu la principal bocca dell’antico cimiterio di Napoli, e nominavasi le Catacombe; infino a’ dì nostri ne osserviamo quivi l’ingresso, ed il suo andamento ne’ tanti tortuosi giravolti che giungono ed oltrepassano il Monte Leutrecco.
547 Vichi diversi che portano alla montagna di Capo di Monte.
548 Luogo detto Pirozzo; qui è un collegio per i cinesi.
549 Chiesa e convento di San Severo de’ frati minori conventuali, conceduta ad esso loro nel 1573 dall’arcivescovo Carafa. Qui anticamente fu altro adito a’ cimiterj pubblici; ed attorno agl’anni 397 è fama che in una chiesetta scavata nella montagna vi morisse san Severo.
550 Strade che portano a Capo di Monte, sul quale èvvi la regia e le delizie del nostro graziosissimo monarca. Queste furon fondate dall’augusto suo padre Carlo III di Borbone Cattolico attorno agl’anni 1740, e dal figliuolo Ferdinando IV proseguite. Nella regia vi è sceltissima biblioteca ed incoparabile museo di quadri, medaglie ed altro.
551 Chiesa e conservatorio di Santa Maria Antesæcula.
552 Chiesa e casa delle Crocelle de’ padri ministri degl’infermi sotto il titolo di Sant’Aspremo.
553 Regione nominata la Montagnuola, a sinistra della quale èvvi la chiesa e il conservatorio de’ Santi Giuseppe e Teresa.
554 Chiesa e monasterio di Santa Maria de’ Miracoli e della Provvidenza, eretti dal Monte della Misericordia coll’eredità di Camillo Cacace.
555 Regione di Santa Maria degl’Angioli, in ove chiesa e convento de’ frati francescani collo stesso titolo, eretti nel 1581 coll’elemosine date a larga mano da’ napolitani.
556 Chiesa e convento di San Carlo detto all’Arena de’ frati cistercensi, fondati dalla pietà del canonico Longo.
557 Chiesa badiale di Sant’Antonio di Vienna, o sia Sant’Antuono, fondata da Giovanna I circa gl’anni 1371.
558 Strada del Borgo di Sant’Antuono, prima nominato di San Sebastiano; fu questa formata nell’antico campo de’ Carmignani, e giunge infino a Porta Capoana.
559 Vie e vichi del nominato borgo, formati nel medesimo campo.
560 Chiesa parrocchiale di Tutt’i Santi.
561 Chiesa e convento de’ frati minimi di San Francesco di Paula, eretti dopo l’anno 1540 coll’elemosine de’ napolitani, nel luogo ove nel 1532 era stata eretta la chiesetta di San Sebastiano.
562 Strada degl’Incarnati, o sia la via vecchia di Poggio Reale.
563 Chiesa di Sant’Anna, eretta da’ napolitani e per molto tempo governata da laici; indi fu conceduta a’ frati minori conventuali, che vi eressero il convento attorno agl’anni 1563. Di questo convento fu priore perpetuo fra Crispo, che tolse dalle fauci della povertà Montalto, onde poi fu Sisto V.
564 Acquidotto che porta le unite acque, cioè quelle donate dal re nostro Ferdinando IV al pubblico e quelle antiche di Cimminello e Carmignani, alle molina della città.
565 Chiesa e casa de’ chierici regolari teatini di Santa Maria dell’Avvocata, fondate nel 1625 da’ complatearj di questa regione.
566 Via grande dell’Arenaccia, che giunge infino al Ponte della Maddalena. Per questa in oggi vi discorrono le lave che discendono da’ colli circonvicini alla città.
567 Polveriera Vecchia, inofficiosa e dirupata.
568 Chiesa di Santa Maria della Fede, fondata dalla pietà de’ complatearj. Fu convento de’ riformati di sant’Agostino, indi per giuste cause abolito; si governa il luogo pio da’ preti secolari.
569 Grotta nominata de’ Sportiglioni; fu anticamente famoso cimiterio de’ napolitani. Questa meravigliosa opera architettonica fu coordinata con più intricatissime giravolte infino a San Gennaro de’ Poveri, ed ha per ogni dove molti e molti conicoli, con innumerabili sepolcri cavati nel masso che si distende ne’ monti Lautrecco, Caposalita o sia Capodichino, e Capodimonte.
570 Regio palazzo nominato Poggioreale, edificato attorno agl’anni 1483 da Alfonzo con indicibili delizie di giardini, fontane e boschetti che giungevano infino al mare.
571 Porta Nolana, qui eretta dagl’Aragonesi.
572 Molini pubblici officiati dall’acqua che sopradicemmo, e dopo sbocca in mare alla Marinella.
573 Strada formata sul camino coperto delle fortificazioni aragonesi, e si dirige alla Porta del Carmine. In questa osservasi la chiesa de’ Santi Cosmo e Damiano, fondata nel 1611 dal collegio de’ medici coll’eredità del medico Perrotta.
574 Strada e borgo di Santa Maria dell’Oreto, che ha i suoi vichi inverso la marina.
575 Chiesa parrocchiale di San Michele all’Arena.
576 Chiesa e conservatorio de’ poverelli figliuoli, in ove apprendono le lettere e l’arte della musica; furon fondati nel 1537 dalla pietà de’ napolitani col mezzo della grand’opera dello spagnuolo Giovanni Tapea.
577 Quartiere di cavalleria detto della Maddalena; attorno agl’anni 1581 fu la Regia Cavallerizza, in ove scozzonavansi i cavalli reali, per cui eravi la scuola di cavalcare, retta da ottimi maestri, per la nobiltà. Nell’anno 1586 furon abandonate, e dal viceré d’Ossuna erette nel luogo de’ Regj Studj. Nel 1689 il viceré Ognatte restituì nel medesimo luogo le cavallerizze e la scuola, ma indi abolito tutto, servirono per quartiere della regia soldatesca di cavalleria, ed in oggi vi osserviamo un magnifico quartiere, a tal fine fatto ergere da Carlo III di Borbone il Cattolico.
578 Edificio spesosissimo e magnifico eretto da Carlo III di Borbone il Cattolico per conservarvi e nutrirvi le fiere, ciascuna nella sua stanza.
579 Ponte della Maddalena, eretto in questo luogo attorno all’anno 1555, dopo il disordine seguito da una gran pioggia che rovinò l’antico piccolissimo ponte nominato Guizzardo, ed era posto più al di là del presente, sotto del quale scolavano le acque de’ fossi delle paludi e le dilavazioni delle acque di pioggia. Sotto questo gran ponte moderno vi discorrono le piccolissime acque d’un fiumicello nominato dal 1300 a questa parte Sebeto, mentre ne’ tempi andati diceasi Robeolo, e sboccava presso alle Tre Torri.
580 Le Tre Torri: antichi molini a vento eretti dal pubblico prima della costruzione de’ molini officiati coll’acqua comunemente detta di Ciminello e Carmignano. Di poco prima di questi edificj sboccava in mare il fiumicel Robeolo, in ove si faceano le mature de’ lini. In oggi in questo luogo vi è stabilita la Scuola Pratica di Artiglieria.